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Mario Sughi, Sunday morning at the park. ©Mario Sughi/Bridgeman Images.
Raffaella Lops Agente letteraria.
Elena Camerone Psichiatra e psicoterapeuta.
Medico chirurgo (psichiatra, psicoterapeuta, neurologo, neuropsichiatra infantile, medico di comunità, medico di medicina generale, pediatra, pediatra di libera scelta)
Psicologo, Psicoterapeuta
Assistente sanitario
Educatore professionale
Infermiere, Infermiere Pediatrico
Fisioterapista
Logopedista
Ostetrico
Tecnico della riabilitazione psichiatrica
Terapista della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva
Terapista occupazionale
È obbligatorio avere letto, prima di ciascun incontro, il libro oggetto di discussione.
Per ottenere i crediti ECM è obbligatorio partecipare a tutti gli incontri.
Il corso è strutturato come un gruppo di lettura e prevede due incontri, distribuiti su altrettanti mesi, durante i quali, sotto la guida di Raffaella Lops, saranno approfonditi i seguenti due libri: “La chiamata. Storia di una donna argentina” di Leila Guerriero che racconta la storia di Silvia Labajru e “Lo sbilico” di Alcide Pierantozzi, diario di bordo di una mente smarrita.
“La chiamata. Storia di una donna argentina” di Leila Guerriero racconta, con approccio giornalistico ma pieno di originalità, la vita di Silvia Labayru, rinchiusa nel carcere dell’Esma durante la dittatura militare di Videla, in Argentina, e lì rapita e torturata. È un libro che narra la prigionia ma anche l’essere sopravvissuta, e la solitudine che si può riscontrare fuori, quando pensi che sia tutto finito. L’autrice riesce a costruire un affresco potente di quegli anni bui dell’Argentina, dai quali nessuno sembra uscire davvero indenne. Durante la discussione si cercherà di evidenziare la polifonia del romanzo, il metodo con cui si arriva ad avere un insieme di tutti i personaggi.
“Lo sbilico” di Alcide Pierantozzi è un diario di bordo, un memoir lucido e implacabile sulla malattia mentale, è un’autobiografia dettagliata, analitica, nella quale l’autore non risparmia nulla, a se stesso e a noi, al sistema che dovrebbe riconoscerlo e curarlo. Lo sbilico è la ricerca di una lingua abbastanza precisa da diventare appiglio, salvezza, il tentativo in extremis di dominare la propria mente. Nel libro si percepiscono un processo di sedimentazione lungo e un talento fuori norma. Le cellule del corpo impazziscono, gli effetti dei farmaci sono dappertutto, ci sono i tremori, gli spasmi – solo la parola è sotto controllo. E non si concede con nessuna retorica all’idea della guarigione.
Obiettivo del corso è approfondire il legame tra la lettura e la narrazione di sé: parlare di un libro, parlarne davvero, e farlo con altri, equivale a dire qualcosa di profondo su se stessi, sulle proprie relazioni, sul rapporto con i ricordi e con il presente. La lettura dei testi e le attività proposte durante gli incontri agevoleranno l’emergere di riflessioni personali nei partecipanti e permetteranno di costruire un’esplorazione comune nel corso del dibattito in classe.
29 ottobre, 18.00-19.30
Come i romanzi parlano di noi: La chiamata. Storia di una donna Argentina di Leila Guerriero;
26 novembre, 18.00-19.30
Come i romanzi parlano di noi: Lo sbilico di Alcide Pierantozzi
Sono disponibili 35 posti che saranno assegnati ai primi 35, tra gli iscritti, che si presenteranno all’incontro del 29 ottobre e che, come da pre-requisito richiesto, avranno letto il libro oggetto di discussione.